Controllo dipendenti in malattia: l’investigatore privato oltre la visita fiscale INPS

Controllo dipendenti in malattia: l’investigatore privato oltre la visita fiscale INPS

Se sei dalla parte del datore di lavoro e sei in cerca di risposte sulla controversa dinamica del controllo dipendenti in caso di malattia, sei finito nel posto giusto.

Farò chiarezza e ti dirò tutto quello che vuoi sapere e che puoi fare se temi di essere frodato da un tuo dipendente.

Voglio iniziare con il dirti che l’utilizzo di un investigatore privato nel caso voglia “osservare” le attività di uno o più dipendenti in malattia è assolutamente permesso, e solo questa scelta può darti l’inconfutabile certezza sulla correttezza o disonestà del lavoratore.

 

Il motivo è molto semplice, se vi fate bastare le famose visite fiscali dell’INPS, cioè il controllo dipendenti in caso di malattia e assenza dal lavoro svolte dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, sappiate che hanno degli orari stabiliti e delle fasce di reperibilità fisse. In questo modo per il lavoratore disonesto è troppo facile apparire ciò che non è, basta farsi trovare a casa in quei momenti e il gioco è fatto.

 

Se però siete persone che non amano farsi prendere in giro e che non amano chi maschera una malattia per andare al circolo a farsi una partita di tennis, potete sempre contare sul vostro investigatore privato.

 

Il bello del servirsi di un investigatore privato nel controllo dipendenti è che non ci sono vincoli, può agire nel pieno della legalità anche al di fuori degli orari e delle fasce di reperibilità stabilite dall’INPS.

Ho appena riportato il concetto di legalità per ricordarti che l’investigatore provvisto di regolare incarico è l’unica persona autorizzata ad “osservare” le attività del lavoratore senza rischiare una denuncia per stalking; perciò non lanciarti in pedinamenti improvvisati per alcuna ragione.

Documentando gli spostamenti e le attività del dipendente sarà chiara la sua diligenza e correttezza al datore di lavoro.

Qualora venga accertato che il dipendente non abbia tenuto un comportamento diligente e corretto nei confronti della propria azienda diventa assolutamente lecito il licenziamento per giusta causa.

 

Per meglio comprendere questo passaggio può essere utile fare un esempio:

Da un dipendente in permesso-malattia a causa della rottura di una caviglia è lecito aspettarsi che si riguardi in casa.

Se questo viene fotografato dall’investigatore mentre svolge dell’attività sportiva, magari una partita a tennis o calcetto, rischiando quindi di allungare oltremisura i tempi di rientro a lavoro, certamente non sta tenendo un comportamento rispettoso e diligente. Questa mancanza di attenzione e cura nei confronti degli interessi dell’azienda per la quale lavora, fa venir meno il principio su cui si fonda il rapporto lavorativo stesso, la fiducia, autorizzando dunque il datore di lavoro al licenziamento per giusta causa.

 

Ora che è tutto chiaro, se vuoi fare chiarezza su una o più situazioni per essere sicuro che non ti stiano prendendo in giro, io sono pronto a mettere al tuo servizio tutta la mia esperienza in caso di controllo dipendenti in malattia, tu devi agire in modo razionale e fidarti di me.

Contattami senza impegno per scoprire come posso aiutarti.

 

Alessandro Buzzonetti – AB Investigazioni.